La meravigliosa arte della lavorazione del Vimini


La tradizione legata ad un nobile passato, ancora oggi vive in quella che è, giustamente, considerata la meravigliosa arte della lavorazione del giunco e del vimini. Un procedimento che, quindi, ha profonde lontane radici.
Se ci si guarda attorno con attenzione, è alquanto facile intravedere la loro presenza. Infatti, per esempio in casa, possiamo trovare eccellenti esempi, come sedie, cestini per il pane, canestri, solo per citare alcuni oggetti realizzati seguendo questi ancestrali principi lavorativi.
Inoltre, viste le sue fantastiche caratteristiche come fibra tessile, il vimini, ad esempio, trova un suo largo utilizzo, non solo esclusivamente nella realizzazione di molteplici oggetti di uso comune ma, anche per la legatura, dei tralci di vite.


Il vimini, da semplice oggetto naturale a fantastico elemento d’arredo
La cosa che affascina davvero tanto, è che il tutto parte da un semplice campo. Infatti, a pensarci bene, gran parte del grande senso poetico legato ad un semplice salice, trova un meraviglioso esempio artistico nel sedersi in una elegante e comoda sedia realizzata con il salice.

Il Salix viminalis, nome scientifico del salici da vimini, è un tipo di pianta che ha delle origini tanto europee quanto asiatiche. Materiale per eccellenza, è, senza dubbio, uno dei protagonisti maggiormente amato da ogni interior design. Non a caso, il vimini è una soluzione di gran gusto per caratterizzare una tipologia di arredo. Anche per questa ragione è un evergreen, oltre che essere un esclusivo eco materiale sia per creare oggetti decorativi e sia per costruire mobili e accessori per la casa fino a creare anche cucce da interno , tunnel e giochi per cani e per conigli e altri animali domestici


Come avviene la magia
Seppure la trasformazione del salice in vimini abbia, per sua natura, molti aspetti affascinanti, in realtà non è per nulla legata alla magia. Infatti, mani esperte sanno saggiamente scegliere esclusivamente i rami giovani, con i quali si potranno, poi, realizzare arredi e cesti.
Di regola, questo avviene durante il periodo invernale, ovvero in quel momento dell’anno durante il quale il salice è nella sua fase di riposo vegetativo. La raccolta, quindi, inizia, secondo la varietà, tra la metà del mese di novembre e quello di dicembre, e si prolunga per tutta la durata del mese di febbraio.
Secondo tradizione secolare, il taglio dovrebbe avvenire quando la luna è in fase calante. Infatti, in questo modo, si dovrebbe impedire il rischio dei tarli. La fase successiva, prevede una pulizia della foglie e una suddivisione secondo il loro calibro e dimensione. Il vimini raccolto e riunito in fascine, va fatto, poi, essiccare, cosa che deve avvenire facendo in modo che le fascine restino in piedi per far sì che si evitino formazioni di muffe.


La lavorazione del vimini
Questa può avvenire tanto tramite macchinario industriale, quanto in forma non automatizzata. Infatti, in numerosi borghi, ancora oggi, è facile incontrare dei maestri canestrai, in grado di utilizzare, con le sole mani e con tanta pazienza e arte, il vimini, creando opere uniche e di grande pregio. Grazie alle loro abilità, sapranno scegliere il miglior vimini, quello maggiormente morbido e flessibile. Per facilitare la lavorazione del vimini, lo renderanno ancor più malleabile, lasciandolo per un po’ di tempo in ammollo.

In conclusione, seppure sopravvivano tecniche di lavorazione diverse, rimane sempre un piacere l’ammirare la creazione di un oggetto in vimini.
Qui sotto dei bei  video al riguardo 




La tradizione legata ad un nobile passato, ancora oggi vive in quella che e’giustamente, considerata la meravigliosa arte della lavorazione del vimini. Un procedimento che, quindi, ha profonde lontane radici.
Se ci si guarda attorno con attenzione, è alquanto facile intravedere la loro presenza. Infatti, per esempio in casa, possiamo trovare eccellenti esempi, come sedie, cestini per il pane, canestri, solo per citare alcuni oggetti realizzati seguendo questi ancestrali principi lavorativi.
Inoltre, viste le sue fantastiche caratteristiche come fibra tessile, il vimini, ad esempio, trova un suo largo utilizzo, non solo esclusivamente nella realizzazione di molteplici oggetti di uso comune ma, anche per la legatura, dei tralci di vite.
Il vimini, da semplice oggetto naturale a fantastico elemento d’arredo
La cosa che affascina davvero tanto, è che il tutto parte da un semplice campo. Infatti, a pensarci bene, gran parte del grande senso poetico legato ad un semplice salice, trova un meraviglioso esempio artistico nel sedersi in una elegante e comoda sedia realizzata con il salice.
Il Salix viminalis, nome scientifico del salici da vimini, è un tipo di pianta che ha delle origini tanto europee quanto asiatiche. Materiale per eccellenza, è, senza dubbio, uno dei protagonisti maggiormente amato da ogni interior design. Non a caso, il vimini è una soluzione di gran gusto per caratterizzare una tipologia di arredo. Anche per questa ragione è un evergreen, oltre che essere un esclusivo eco materiale sia per creare oggetti decorativi e sia per costruire mobili.
Come avviene la magia
Seppure la trasformazione del salice in vimini abbia, per sua natura, molti aspetti affascinanti, in realtà non è per nulla legata alla magia. Infatti, mani esperte sanno saggiamente scegliere esclusivamente i rami giovani, con i quali si potranno, poi, realizzare arredi e cesti.
Di regola, questo avviene durante il periodo invernale, ovvero in quel momento dell’anno durante il quale il salice è nella sua fase di riposo vegetativo. La raccolta, quindi, inizia, secondo la varietà, tra la metà del mese di novembre e quello di dicembre, e si prolunga per tutta la durata del mese di febbraio.
Secondo tradizione secolare, il taglio dovrebbe avvenire quando la luna è in fase calante. Infatti, in questo modo, si dovrebbe impedire il rischio dei tarli. La fase successiva, prevede una pulizia della foglie e una suddivisione secondo il loro calibro e dimensione. Il vimini raccolto e riunito in fascine, va fatto, poi, essiccare, cosa che deve avvenire facendo in modo che le fascine restino in piedi per far sì che si evitino formazioni di muffe.
La lavorazione del vimini
Questa può avvenire tanto tramite macchinario industriale, quanto in forma non automatizzata. Infatti, in numerosi borghi, ancora oggi e’ facile incontrare dei maestri canestrai, in grado di utilizzare, con le sole mani e con tanta pazienza e arte, il vimini, creando opere uniche e di grande pregio. Grazie alle loro abilità, sapranno scegliere il miglior vimini, quello maggiormente morbido e flessibile. Per facilitare la lavorazione del vimini, lo renderanno ancor più malleabile, lasciandolo per un po’ di tempo in ammollo.
In conclusione, seppure sopravvivano tecniche di lavorazione diverse, rimane sempre un piacere l’ammirare la creazione di un oggetto in vimini.

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