L 'Affascinante mondo del Cotone
L’affascinante
mondo del cotone
Seppure chiunque ha in casa un qualcosa
realizzato in cotone, ben poche persone sanno cosa esso sia e come venga ad
essere ricavato. In primo luogo, quindi, è il caso di ricordare che la fibra di
cotone, viene ad essere ricavata dalla bambagia, la quale va avvolgere i semi
appartenente alle Gossypium, un genere di pianta che appartiene alla famiglia
Malvaceae.
Pressappoco dopo una cinquantina di giorni
dalla sua fioritura, i frutti risultano essere giunti a maturazione e, quindi,
si vanno ad aprire in modo spontaneo. In questo momento, pertanto, si ha la
bambagia, la quale, una volta raccolta e subito delle lavorazioni opportune,
darà origine al quel fantastico filato che tutti noi chiamiamo cotone. In linea
generale, i peli appartenenti al cotone risultano essere molto sottili e
tendenti al bianco. Oltre che essere flessibili, possono essere di diverse
lunghezze. In questo caso, maggiore è la loro lunghezza e maggiore sarà il
valore commerciale, visto che ciò consentirà di poter ottenere dei filati che
saranno più sottili.
Indicativamente, una pianta di cotone può
produrre, più o meno, dai 200 fino ai 500 frutti, il che vuol dire circa dai 2
ai 5 chili di fibra grezza. Come tessuto il cotone, inoltre, offre numerosi
vantaggi. Non per nulla, è ipoallergenico, è un materiale traspirante, è
permeabile all’aria, assorbe bene sia il sudore e sia l’acqua, oltre che essere
particolarmente resistente alla rottura. Per di più, il cotone dona una
sensazione piacevole di benessere e di morbidezza, così come disperde il calore
prodotto dal corpo.
La lavorazione del cotone, una storia antica e affascinante
Fibra vegetale, la tessitura del cotone trae la propria origine fin dalla preistoria. Infatti, risalenti al V millennio a.C., sono stati rinvenuti in India dei frammenti. Pur tuttavia, seppure la coltivazione e la relativa lavorazione del cotone sia di chiara antica origine, è da sottolineare che solamente quando venne inventata la sgranatrice di cotone si ebbe un suo largo utilizzo. Di fatti, fu proprio grazie a questa invenzione che si poterono andare ad abbattere i costi di produzione e, quindi, far aumentare la lavorazione del cotone con la relativa diffusione.Sviluppatasi in Europa a partire dal XIV secolo, l’industria del cotone, quindi, divenne, molto rapidamente, un fiorente commerciò che vide protagoniste città come, ad esempio, Gand, Bruges e Barcellona. Ancora oggi, il cotone risulta essere la fibra naturale che è maggiormente utilizzata nel settore dell’abbigliamento, così come tessuto per realizzare moltissime altre produzioni.
Il processo di fabbricazione del filato di cotone
James
Hargreaves, Richard Arkwright, Samuel Crompton, Eli Whitney e Lyonnais Joseph
Jacquard, sono alcuni dei nomi più famosi che hanno contribuito al processo di
fabbricazione del filato di cotone. Infatti, fu proprio grazie alle loro
invenzioni, al loro intuito che, oggi, come oggi, il cotone è un tessuto così
diffuso.
Nel
primo dopoguerra, la lavorazione del cotone si basava sull’utilizzo del torcitoio,
ovvero di una strumentazione risultante essere simile al filatoio ma priva
della parte stiro. Questa parte, invece, è molto importante proprio perché,
grazie ad essa, si può andare a conferire al filo di cotone svolto dalla rocca,
quella torsione richiesta, oltre che consentire di poter confezionare su di un
fuso ogni tipo di prodotto.
Quindi,
un tempo, confezionato il prodotto finale, si ricorreva all’utilizzo della
gasatrice. Il processo prevedeva che sul filo si passasse una fiammella, tramite
la quale si poteva andar ad eliminare ogni eccesso di peluria, così come si
andava a rendere più lucido il filo. Se il committente richiedeva matasse,
allora si utilizzava l’aspatrice. Invece, nel caso in cui avesse avuto
necessità che fosse confezionato in rocche, allora era impiegata la roccatrice.
In tempi più moderni, la lavorazione del cotone prende il suo avvio dalla raccolta che viene ad essere effettuata da delle macchine aspiratrici.
Quindi,
successivamente, si provvederà a sgranare la bambagia utilizzando degli
appositi macchinari. Una volta che si è provveduto a rimuovere i semi, si
procederà ad effettuare la cardatura. Questo particolare processo necessita per
districare e pulire i filamenti, oltre che per far sì che risultino essere paralleli.
Andando a concludere, la lavorazione del cotone vede come ultima fase la pettinatura, ovvero quel processo tramite il quale si potranno eliminare le fibre che risultano essere più corte e per eliminare quelle che possono essere
appositi macchinari.
Una volta che si è provveduto a rimuovere i semi, si procederà ad
effettuare la cardatura. Questo particolare processo necessita per districare e
pulire i filamenti, oltre che per far sì che risultino essere paralleli.
Andando
a concludere, la lavorazione del cotone vede come ultima fase la pettinatura,
ovvero quel processo tramite il quale si potranno eliminare le fibre che
risultano essere più corte e per eliminare quelle che possono essere delle eventuali
impurità residue.
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