Betulla: un albero veramente speciale – Green Planner

betulla
Foto di Babs Müller da Pixabay

Molte le proprietà di questa specie ricca anche di salicilati. Ecco come farla crescere e come sfruttare le sue proprietà (prima parte)

La betulla bianca (Betula pendula) e la betulla pelosa (Betula pubescens) sono alberi eleganti che arrivano fino ai 20 metri di altezza; insieme a un altro albero, il pino, hanno svolto un ruolo pionieristico, perché sono state le prime specie a insediarsi in Europa centrale subito dopo l’era glaciale.

La betulla è un albero molto resistente, che si adatta a qualsiasi tipo di terreno – l’importante è che sia ben soleggiato – perché all’ombra i suoi semi non germogliano e i suoi giovani fusti non riescono a svilupparsi.

Questi alberi sono di una bellezza che si può definire delicata, caratterizzati da una corteccia bianca e nera, da un fusto slanciato con rami flessibili che si abbandonano dolcemente al soffio del vento.

Purtroppo, come accade con molte piante pioniere, devono lasciare il loro posto, dopo aver preparato e nutrito il terreno, a specie più delicate, come faggi e querce.

Betulla, caratteristiche principali di questo albero

Per le sue caratteristiche, la betulla predilige zone dell’Europa centrale, estreme come scogliere, avvallamenti umidi tra dune costiere o margini delle paludi.

Spesso però popola le massicciate abbandonate dalle ferrovie, le aree industriali dismesse, le scarpate e le zone brulle nel bosco ma, grazie al suo alto valore ornamentale, la si trova spesso in giardini e parchi utilizzata per delimitare i viali alberati.

Come riconoscerla

Due sono le specie di betulle interessanti per le proprietà fitoterapiche: la betulla bianca (Betula pendula) e la betulla pelosa (Betula pubescens).

La prima è caratterizzata da rami pendenti e corteccia bianca con profondi disegni neri, la seconda, invece, non ha i rami pendenti e cresce perlopiù in zone umide e paludose.

Le foglie della betulla bianca sono più grandi, hanno una dentatura del margine più profonda e un colore più chiaro; la specie pelosa ha un fogliame più piccolo, grigio-verde e con una dentatura omogenea.

Entrambe le specie formano delle inflorescenze a grappolo pendule doppie: quelle maschili sono gialle mentre quelle femminili, sono verdi per poi diventare marroni quando i semi maturano, questi, di poi grazie al vento vengono trasportati ovunque favorendone la diffusione.

Le proprietà della betulla

In medicina popolare si utilizzano le foglie e il carbone ottenuto dal legno di betulla, che, reso polvere, riduce il meteorismo intestinale; dalla corteccia, invece, si ottiene il cosiddetto olio di betulla, usato nella terapia della psoriasi e altre dermatosi, oppure un decotto antinfiammatorio indicato negli stati reumatici.

Le foglie giovani della betulla contengono flavonoidi, saponine e glucosidi salicilici, oltre all’olio essenziale e vitamine; possono essere usate per il loro effetto diuretico e l’aspetto positivo è che risultano efficaci senza danneggiare i reni.

Infuso di foglie di betulla

La forma migliore per ottenere un effetto diuretico allo scopo di prevenire la formazione di renella e calcoli nelle vie urinarie è senz’altro l’infuso, da preparare nel seguente modo:

  • mettere in una tazza  un cucchiaino di foglie essiccate (raccolte da metà aprile a inizio maggio, disposte su un canovaccio sul davanzale di una finestra per 2-3 giorni se il clima è secco)
  • versare circa 300 ml di acqua bollente
  • coprire e lasciare in infusione per circa 10 minuti
  • filtrare

Si possono bere fino a tre tazze al giorno. Nella moderna fitoterapia vengono utilizzati gli estratti secchi standardizzati che possono essere prescritti in caso di prevenzione di calcolosi renale, oltre che in patologie extra urinarie come insufficienza cardiaca e ipertensione arteriosa.

Negli edemi degli arti inferiori da insufficienza venosa e cellulite è possibile associarla all’estratto di pungitopo o vite. In virtù del contenuto di salicilati, l’uso degli estratti è controindicato nei soggetti allergici all’aspirina.

Maria Anna Esposito Maria Anna Esposito: laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche alla Facoltà di Farmacia dell’Università Federico II di Napoli, farmacista con specializzazione in Fitoterapia e Aromaterapia. Fito-blogger. Esercita in libera professione attività di consulenza erboristica | e-mail | Instagram


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